All’epoca dei regnati di casa di Svevia, nel XII secolo, ci furono alcuni avvenimenti di cui il Comune di Verona fu il protagonista. Narra uno storico del tempo che
…i veronesi per antica consuetudine non ricevevano in città gli imperatori che andavano e venivano da Roma, ma in loro servizio, essendo obbligati a ricevere il loro signore, gettavano sul fiume Adige un ponte di legno.
Ogni volta che l’Imperatore tedesco veniva a Verona, i veronesi, affatto contenti della presenza del monarca e delle sue truppe, costruivano ponti sempre più stretti ed instabili, fino a che una volta ne fecero uno tanto fragile, che si sciolse così facilmente che si spaccò sotto il peso dei soldati, dividendo in due l’esercito imperiale. Alcuni cronisti italiani del tempo narrano di come l’Imperatore si vendicò dell’affronto ed entrò con la forza in città facendo molti prigionieri. Alcuni dei prigionieri furono immediatamente impiccati, altri ne ebbero il naso mozzato, i rimanenti furono posti in catene…
Di questo avvenimento persino il Cipolla, autore del libro da cui ho tratto questo aneddoto, ha dei dubbi. Vero è che i veronesi non gradivano il passaggio di Federico e delle truppe imperiali e spesso chiedevano una tassa per il passaggio. Fu questo il motivo di una famosa battaglia combattuta tra Alberico e Federico di Svevia e del celeberrimo tradimento di Garzapano ed Isacco.
Fonti
- “La storia politica di Verona” di Carlo Cipolla – ediz. Valdonega