La località di San Giorgio di Valpolicella (o “Ingannapoltron” come la gente del posto tiene a precisare), è oggi compresa nel comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella.
Il paesino è ubicato sulla cima di un’altura ed è costruito con la pietra calcarea proveniente dalle vicine e antiche cave. Il sito risulta frequentato già in epoca preistorica; la particolare posizione strategica ne fece, immediatamente dopo essere divenuto sede stabile per la popolazione, un insediamento fortificato. Reperti archeologici attestano la presenza dell’uomo a San Giorgio a partire dal primo millennio a.C. fino all’arrivo dei romani nel II-I secolo a.C.
Le prime citazioni di San Giorgio risalgono all’XI secolo, in merito a varie dispute relative ai diritti di proprietà di questo territorio; nel XII secolo, San Giorgio viene indicato come castrum, appartenente per metà al conte di Verona e per metà al vescovo di Verona, dono del marchese e duca di Carinzia. Probabilmente dopo l’anno 1187 fu solo il vescovo a detenere la proprietà del castrum. All’inizio del XIII secolo la corte di San Giorgio passava al comune di Verona, che ne rimase proprietario fino all’epoca degli Scaligeri: nel 1311, la Valpolicella veniva concessa dall’imperatore Enrico VII a Federico della Scala.
L’istituzione plebana continuò le proprie funzioni fino ai nostri giorni.
Queste, grossomodo, sono le informazioni documentarie inerenti la pieve, ma l’analisi di alcuni aspetti architettonico-decorativi del tempio, permette di far risalire le origini della chiesa plebana di San Giorgio di Valpolicella a epoche ben più remote, rispetto al XII secolo testimoniato dai documenti.
Da sempre infatti l’insediamento di San Giorgio si caratterizza soprattutto per la monumentale e particolarissima chiesa intitolata all’omonimo santo. Perciò, anche se il primo documento a menzionare la chiesa di San Giorgio è una bolla di papa Eugenio III dell’anno 1145, le origini di questo monumento vengono fissate all’inizio dell’VIII secolo.
Per una datazione della parte romanica della chiesa, indicata generalmente al XII secolo, è d’uopo ricordare il terremoto dell’anno 1117, che deve aver interessato in maniera rilevante, oltre che la vicina città di Verona, anche la Valpolicella. Fu questo un evento determinante per spiegare eventuali significativi interventi di sistemazione della chiesa, se non addirittura indicare nel periodo successivo al terremoto il momento della riedificazione – in stile romanico – della parte est dell’edificio.
Qui, presso la pieve, il clero faceva vita comune e la presenza del chiostro e degli ambienti annessi, dato che non parrebbe mai essere stata chiesa monasteriale, avvalorerebbe questo aspetto, marcando l’importanza dell’istituto plebano di S. Giorgio.
Ricerca a cura del Dott. Ivan Perusi
Fonti
- Valpolicella.it, aggiornato a Luglio 2010
- “Chiese medievali del garda veronese” Sala Giuliano – Pieve di San Giorgio di Valpolicella (S. Ambrogio di Valpolicella provincia di Verona) Brossura, Cierre Edizioni l 01/1999
- Chiesa di San Giorgio Ingannapoltron (S. Ambrogio), Ed. FumaneScuola, Autori Vari, Anno 2007